TECNOLOGIE E MATERIALI

DEDIZIONE AL LAVORO
TECNOLOGIE E MATERIALI
OFFICINA MECCANICA
TECNOLOGIE
PIEGATURA TUBI
TECNOLOGIE
L’esperienza nella termoformatura dell’acrilico e del policarbonato permette ad Adeglas di proporre sul mercato soluzioni di tubi curvi e diritti per le più diverse esigenze. Tutti gli stampi e le attrezzature di piegatura sono sviluppati internamente.
Siamo in grado di realizzare:
- Tubi piegati a 90°, a 180° o angolo indicato dal cliente
- Tubi elicoidali o spiralati
- Tubi a sezione quadra o rettangolare
macchine di piegatura

Progettazione e costruzione attrezzo specifico di piegatura per:
- TUBI IN POLICARBONATO diametri da 10mm a 100mm
- TUBI PLASTICI
- TUBI ALLUMINIO
- ESTRUSI ALLUMINIO
VOLUMI PRODUTTIVI MEDI E ALTI

Progettazione e costruzione MACCHINA DI BASE IN FUNZIONE DELLE:
- DIMENSIONI
- ELEMENTI
- SFORZI DI PIEGATURA
mediante tecnologia STRECH-BENDING

Progettazione e costruzione attrezzo specifico di piegatura per:
- CURVE A 90° e 180°
- IN POLICARBONATO
- IN ALLUMINIO
VOLUMI PRODUTTIVI MEDI E ALTI
LABORATORIO GRAFICO
TECNOLOGIE
Progettazione 2D/3D CAD/CAM
TECNOLOGIE
INCOLLAGGIO
TECNOLOGIE
Adeglas esegue incollaggi professionali a 45°, di testa, a specchio… con colle dedicate alle singole applicazioni. L’esperienza integrata di automazione industriale e di incollaggio ci ha permesso lo sviluppo di una cella automatica di incollaggio.
TERMOFORATURA
TECNOLOGIE
Adeglas dispone di nr. 3 forni di riscaldamento a temperature e dimensioni differenziate per trattare materiali come PMMA e PC. Il personale di ADEGLAS è in grado di costruire stampi su misura per sagomare le lastre riscaldate. Su necessità è disponibile 1 pressa di stampaggio per la forgiatura di sagome particolarmente complesse.
TAGLIO LASER
TECNOLOGIE
- Plexiglas fino a spessori pari a 40 mm
- Ferro decapato fino a spessori pari a 8 mm
- Acciaio inox fino a spessori pari a 3 mm
- Multistrato MDF fino a spessori pari a 40 mm
- Alluminio anodizzato fino a spessori pari a 1,5 mm
- Cuoio
Fresatura CNC
TECNOLOGIE
PIEGATURA A FREDDO
TECNOLOGIE
PLEXIGLAS (PMMA)
MATERIALI
Il polimetilmetacrilato (in forma abbreviata PMMA) noto come ai più come plexiglas o plexiglas è una materia plastica formata da polimeri del metacrilato di metile, estere dell’acido metacrilico. Nel linguaggio comune il termine metacrilato si riferisce generalmente a questo polimero.
È noto anche con i nomi commerciali di Acrivill, Altuglas, Deglas, Limacryl, Lucite, Oroglas, Perclax, Perspex,Plexiglas, Plexiglass, Resartglass, Vitroflex, Trespex e Setacryl.
Questo materiale fu sviluppato nel 1928 in vari laboratori e immesso sul mercato nel 1933 dall’industria chimica tedesca Röhm. Nel 1936 viene prodotta la prima lastra in acrilica dall’inglese ICI Acrylics (ora Lucite International e maggiore produttore di PMMA al mondo) e venne chiamata Perspex nome derivato dal latino perspicio che significa “vedo attraverso”.
Di norma è molto trasparente, più del vetro, al punto che possiede caratteristiche di comportamento assimilabili alla fibra ottica per qualità di trasparenza, e con la proprietà di essere più o meno in percentuali diverse, infrangibile a seconda della sua “mescola”. Per queste caratteristiche è usato nella fabbricazione di vetri di sicurezza e articoli similari, nei presidi antinfortunistici, nell’oggettistica d’arredamento o architettonica in genere.
Parti di PMMA (Plexiglass) possono essere saldati a freddo usando adesivi a base di cianoacrilati oppure sciogliendone gli strati superficiali con un opportuno solvente-diclorometano ocloroformio. La giuntura che si crea è quasi invisibile. Gli spigoli vivi del PMMA possono inoltre essere facilmente lucidati e resi trasparenti.
- densità di 1,19 g/cm3, circa la metà di quella del vetro;
- le lastre possono essere prodotte per estrusione (sigla XT) o per colatura (sigla GS);
- ha un punto di rottura superiore al vetro ed inferiore al policarbonato;
- è più tenero e sensibile ai graffi e alle abrasioni; a questo generalmente si ovvia con un opportuno rivestimento; eventuali graffi su lastre colate possono essere facilmente eliminati grazie a polish specifici;
- può essere modellato per riscaldamento (termoformatura) a temperature relativamente basse (ha temperatura di transizione vetrosa pari a 110 °C circa);
- è più trasparente del vetro alla luce visibile;
- a differenza del vetro, esistono alcune formulazioni che non fermano la luce ultravioletta (plexiglas GUV-T[1]);
- è trasparente alla luce infrarossa fino a 2800 nm, mentre la luce di lunghezze d’onda maggiore viene sostanzialmente bloccata; esistono specifiche formulazioni di PMMA atte a bloccare la luce visibile e a lasciar passare la luce infrarossa di un dato intervallo di frequenze (usate, ad esempio, nei telecomandi e nei sensori rivelatori di fonti di calore).
DIBOND
MATERIALI
FOREX
MATERIALI
Proprio la resistenza agli agenti atmosferici e la sua capacità termoisolante rendono le lastre in policarbonato alveolare tipo lexan adatto alla realizzazione di coperture industriali e coperture domestiche (tettoie, pensiline, serre, gazebi) nonchè altre strutture per esterni, come pareti e finestrature o perfino interi ambienti, come le verande.
E’ da tenere presente, inoltre, che le lastre prodotte ormai sono fornite di un sistema diprotezione dai raggi UV che impedisce l’ingiallimento e il deterioramento del policarbonato sul lungo periodo.
Policarbonato Alveolare
MATERIALI
Gli alveoli all’interno delle lastre e dei pannelli in policarbonato alveolare tipo Lexan permettono di realizzare strutture che siano contemporaneamente resistenti agli urti, al fuoco e al calore ma anche molto leggere. Le caratteristiche del policarbonato infatti rimangono intatte, ma nel policarbonato alveolare si abbinano alla facilità di trasporto e montaggio ed a costi contenuti, proprio a causa della leggerezza che contraddistingue questo prodotto.
Infine, la solidità e la leggerezza del policarbonato alveolare , rendono le lastre adatte agli elementi di supporto come gli stand e le pareti divisorie; la resistenza al fuoco permette di usare il policarbonato alveolare in ambienti dove è necessario tenere conto della sicurezza di cose e persone.
Data la facilità di montaggio si è diffusa la pratica del fai da te nella costruzione delle coperture in policarbonato alveolare, basta infatti avere a disposizione un telaio e degli arcarecci e si possono creare impianti anche complessi. Sono necessari, naturalmente anche degli accessori per isolare le lastre e i pannelli inpolicarbonato alveolare tipo lexan per fare in modo che, una volta posizionate all’esterno non penetrino polveri e microrganismi. Infine è consigliatala la pulizia periodica degli alveoli, ma sono operazioni che possono essere compiute con uno sforzo contenuto.
Policarbonato (PC) – Lexan
MATERIALI
Il policarbonato è un poliestere dell’acido carbonico. I primi studi su questo polimero risalgono al 1928 da parte di E. I. Carothers della DuPont, ma l’inizio dello sfruttamento commerciale del materiale avviene solo intorno al 1960 da parte della Bayer e della General Electric.
I policarbonati resistono agli acidi minerali, agli idrocarburi alifatici, alla benzina, ai grassi, agli oli, agli alcoli tranne l’alcol metilico e all’acqua sotto i 70 °C. Al di sopra di tale temperatura l’acqua attacca il polimero favorendo una graduale decomposizione chimica. La biodegradabilità è scarsa e richiede tempi lunghi.
I policarbonati con pesi tra 22.000 e 32.000 vengono processati per iniezione (viscosità intrinseca [ŋ]=0.45-0.58 dL/g a 30 °C in diclorometano), mentre quelli con pesi superiori a 60.000 ([ŋ]=0.95 dL/g) hanno un’alta viscosità del fuso e devono essere processati in soluzione.
Le proprietà meccaniche, quali allungamento, carico a rottura, resistenza all’urto e alla flessione, mostrano un rapido aumento con il peso molecolare fino a raggiungere un plateau per valori del peso molecolare intorno ai 22.000, peso per il quale è ancora garantita una buona lavorabilità per estrusione e stampaggio. Di fondamentale importanza ai fini delle applicazioni del policarbonato è la sua elevata tenacità. Il policarbonato è sensibile all’intaglio, con conseguente riduzione della resistenza a fatica. In caso di usura può essere impiegato solo limitatamente.
Il policarbonato di bisfenolo-A presenta un elevato indice di rifrazione (1.584) dovuto al suo carattere aromatico. La trasparenza e l’assenza di colore permettono una permeabilità alla luce dell’89% nello spettro del visibile. Gli UV vengono assorbiti e causano ingiallimento, si utilizzano perciò degli stabilizzatori come i benzotriazoli o delle protezioni applicate sulla superficie esposta agli agenti atmosferici. La trasparenza del policarbonato, unita alle proprietà meccaniche, fa di esso il sostituto naturale del vetro, a differenza del quale è curvabile a freddo.
Il policarbonato presenta una struttura molecolare stericamente impedita, ciò limita la libertà di rotazione attorno ai legami assiali della catena polimerica con conseguente irrigidimento della stessa. Di conseguenza l’impaccamento delle macromolecole risulta difficile, e la cristallizzazione non avviene spontaneamente. Il polimero può cristallizzare attraverso prolungato riscaldamento ad elevata temperatura (180 °C per otto giorni) o per stiramento dei film a 186 °C.

Lo chiamiamo Metàcrylico
MATERIALI
PET (Polietilenetereftalato)
MATERIALI
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